La prontezza di spirito è il filo conduttore di questa prima parte dell’Avvento. La Domenica che sta per volgere al termine ci vuole con l’animo di chi vive sempre nel ‘work in progress’.
La vocazione cristiana è un lavorio continuo di attesa e conformazione a Gesù. Attendendolo nella festività del Natale, ci proiettiamo nel futuro, quando lo vedremo ‘faccia a faccia’, come dice la Scrittura, ed Egli ‘sarà tutto in tutti’.
L’Avvento richiama la venuta (avvento) finale di Cristo, sia esso alla fine dei tempi, sia esso alla fine della nostra vita.
Cristo si fa carne (mistero dell’Incarnazione che celebriamo a Natale), perché noi possiamo guardare al cielo, senza paure.
Le Domeniche di Avvento servono a questo: capire che c’è una luce che ci attende, oltre le piccole e intramondane lucine, che sconfinano un po’ dovunque per i luoghi che abitiamo.
Il nostro ‘work in progress’ figura più veritiero, qualora si sa fare ordine ‘direzionale’: non verso lucine intermittetti, ma verso luce stabile, fissa, imperitura… con prontezza di spirito!
Buon cammino di Avvento,
Luca Sc.