Evangelizzare significa trasmettere gioia: il Vangelo (che è della gioia) di questa Domenica, tratto da Luca, lo esprime con chiarezza nei suoi versetti finali.
L’evangelizzatore è tale in quanto, in prima battuta, si è fatto egli stesso evangelizzare.
Farsi evangelizzare in che modo? Nella serenità e felicità, principalmente.
Nessuno è insensibile alla tranquillità gioiosa di un altro. Questa cosa attrae e suscita empatia.
La gioia è empatica e Gesù, ancor prima della moderna psicologia, lo sapeva, e sa, benissimo!
Il suscitare empatia nell’allegria è spia di un cuore libero e sereno, conciliato col mondo e il passato. Ecco i migliori evangelizzatori.
Gli operai sono pochi anche per questo: pochi si fanno prendere appieno dalla fiducia nel Signore che fa gioire. Gli operai sono pochi, perché la gioia spesso non è di moda.
Per essere gioiosi, la maggior parte di noi pensa che bisogna avere (o ottenere) ciò che si desidera: falso. Per essere gioiosi si deve avere fede nella Sua Parola; per essere gioiosi non si deve far leva su quanto si fa di straordinario, ma sul motivo intimo che spinge all’azione, potenzialmente straordinaria o meno.
Questi i doni che il Vangelo ci fa in questa calda e afosa Domenica: doni che spingono alla fiducia e alla testimonianza.
Che tipo di testimonianza? Quella del sorriso e della pace, che trasmigra da un cuore all’altro, anche con lo sguardo.
Buona Domenica!
Luca Sc.