Il brano del Vangelo secondo Giovanni di questa Domenica (Solennità) della ‘Santissima Trinità’ ci immerge nella ‘Pericorési Trinitaria’.
Parola tecnica e un tantino difficile, ma, nello stesso tempo, spiegabile.
Anche ai tempi dei miei studi, amavo tradurre questo termine grosso modo con la seguente immagine.
Pensate ad un valzer, con i suoi sei ottavi ben scanditi, con le sue giravolte, con la gioia che il ritmo promana.
La Trinità Creatrice vive in questa ‘armonia’, in questo ritmo scandito e gioioso.
Lo Spirito Santo è il motore di tale ‘guardarsi sempre’ nonostante i numerosi giri, nonostante ciascuno nella Trinità abbia il suo ruolo (in teologia si dicono ‘Appropriazioni’).
Questo è quanto avviene nella Trinità in sè, nella Trinità ‘Immanente’.
Cosa fa per noi, in questo mondo, nel 2019, la Trinità (in questo caso i teologi la direbbero ‘Economica’, ‘ad extra’)?
Ci fa entrare nel Valzer, nella Pericorési di cui scrivevo prima.
Come?
Attraverso la vita vissuta nell’accoglienza dell’amore Trinitario, nell’accoglienza dello Spirito Santo.
Non è ovviamente un caso che si festeggi la ‘Santissima Trinità’ una Domenica dopo la Solennità di Pentecoste.
Siamo cristiani perché, attraverso la Redenzione del Cristo e la Santificazione dello Spirito, entriamo nella vita d’amore della Trinità, entriamo nel Valzer Pericoretico, creando comunione intorno a noi, portando un po’ di vita di Dio in questo mondo disgregato, che non sa più ballare genuinamente.
Comunione tra noi come specchio della Comunione nella Trinità! Non è qualcosa di meravigliosamente bello? Soprattutto se si pensa che a questo siamo chiamati noi piccoli e fragili uomini. Siamo chiamati ad entrare nella vita Trinitaria!
Buona Solennità, cari amici.
Luca Sc.