Non ci sta festa più sentita in Italia, più popolare, più diffusa capillarmente tra borghi e grandi città che quella al francescano dei miracoli, Antonio da Padova (meglio dirlo da Lisbona).
Perché tanto affetto, tanta religiosità sincera verso il pensatore dei primi anni del francescanesimo?
A Fernando (nome secolare di Antonio) dobbiamo omelie che hanno segnato il sentire di generazioni di cristiani, dobbiamo una vita di fede genuina e alla sequela incondizionata del volere di Dio, dobbiamo l’esempio di fedeltà alla vocazione ricevuta.
Andiamo per ordine, al fine di spiegare, in sintesi, i motivi di tale ‘simpatia’ popolare.
Antonio viveva la sua chiamata tra i canonici di Sant’Agostino, a Coimbra, presso il Convento di Santa Cruz (Santa Croce): era ben accetto, stimato come pensatore ed educatore.
Cosa gli mancava? Forse la genuinità della fede, la radicalità evangelica.
Fernando si è messo in ascolto della sua sete, del suo seguire più radicalmente Gesù.
Non a caso (il caso non esiste), proprio per la città che ospitava il suo convento passarono i primi martiri francescani (evangelizzatori in Marocco): Antonio ebbe l’occasione di conoscerli al primo loro passaggio (in vita) e al loro ritorno (potendo osservare le loro spoglie).
Rimase così tanto colpito da chiedersi il perché, da chiedersi quale fosse la vocazione di quei poveri per Dio e martiri.
Antonio, con umiltà, si mette in ascolto di un desiderio di sequela più grande. Egli avrebbe voluto testimoniare come i martiri in Marocco, ma, alla fine, si era ritrovato in Italia, semplice frate minore tra i frati minori, i quali non conoscevano le sue qualità di pensatore e di predicatore. Uno tra i tanti, umile.
Solo quando il volere di Dio lo ha permesso, gli son stati riconosciuti i carismi suddetti: solo in un momento provvidenziale (dover sostituire d’emergenza un confratello predicatore); solo dopo un grande avanzamento nel suo cammino di umiltà.
Questo rende Antonio così amato: l’umiltà.
L’umiltà ci rende ‘simpatici’, ‘empatici’, fedeli alla volontà di Dio. Ecco la grandezza di ciascun Santo, ecco la grandezza amabile di Antonio da Padova.
Buona festa, cari lettori.
Luca Sc.