Quando pensiamo ad una ‘influencer’ di successo, pensiamo alla Ferragni, quella di Fedez e di Leone per intenderci, tutta intenta a pubblicizzare quel tal shampoo o quella talaltra acqua ‘blasonata’.
Ma se Papa Francesco, durante l’omelia al ‘Metro Park’ di Panama, descrive Maria come ‘influencer di Dio’, qui sorge subito il legittimo quesito dubbioso: ‘in che senso?’
Non è domanda di ‘Verdoniana’ memoria, ma questionarsi per ben comprendere le cose.
L’ ‘influencer’ non è, ab origine, una mera ‘pubblicità che deambula’: è chi crea opinioni per la promozione (non réclame) degli altri e della società.
Qui il ruolo della Madre di Dio nella Chiesa e per il mondo intero: trasmettere il valore dell’essere figli nel Figlio di Dio; trasmettere la gioia del Vangelo e dell’affidamento al Padre; trasmettere quanto sia buono il Cristo, suo Figlio, che per noi ha donato la vita.
Il Vangelo va testimoniato e colui che testimonia, in questa società costantemente in rete, è propriamente un ‘influencer’.
Nuova acquisizione da Panama: il testimone possiamo a buon diritto dirlo ‘influencer’. Ganza questa cosa!
Non casualmente Mons. Bruno Forte (Arcivescovo di Chieti-Vasto), intervistato al Corriere della Sera, descrive bene circa l’intento del Pontefice nel suo dire ai giovani della GMG.
La fede, parafraso il prelato e teologo, è quotidiana e, come tale, si esprime nella semplicità del linguaggio di ogni giorno.
Ritornando a noi: non salta subito agli occhi il metodo usato da qualsivoglia ‘influencer’ di successo?
Mediatiamo gente! Meditiamo!
A presto.
Luca Sc.