Di Luca Sc.
Roma, 14 luglio 2018
Andare a predicare il Vangelo è il mandato principale di ieri, come di oggi.
Il discepolo, in questo caso eminentemente i Dodici, è chiamato (o meglio: “mandato”, donde il termine “Apostolo”) a non avere nulla per sé nell’evangelizzare.
Perché? Perché le forze umane non possono essere computate al dare annuncio. Le forze su cui bisogna contare sono quelle che concede il Signore: è Egli che manda, è Egli che dona il Vangelo, la Buona Nuova, da comunicare.
Andare per città e villaggi, vivendo della provvidenza che il Signore concede, è già annuncio di bellezza e novità nuove.
Nessuno può contare solo sulle proprie capacità umane, se il Signore non concede la potenza della sua Parola, che chiama, dona vita e permette la conversione.
Oggi il Vangelo ci dice che siamo strumenti e che è Dio che salva.
Che tipo strumenti siamo? Uomini e donne che vivono nel mondo da cristiani, nella logica del Vangelo, senza ostentare e dando preminenza alla provvidenza divina.
Per noi che lavoriamo e fatichiamo nel mondo, pensando a famiglia e imprevisti vari, evangelizzare significa vivere la quotidianità non preoccupandoci oltre misura ed annunciando silenziosamente con la vita.
Buon cammino.
Luca Sc.