Di Luca Sc.
Roma, 4 luglio 2018
Continua la tiritera dei paesi europei. Tutti fratelli, identità comune, pari diritti, agevolazioni economico-fiscali, ma di accogliere con dignità chi traversa il mediterraneo non se ne vuol proprio sapere.
Fin quando è l’Italia, porto d’approdo naturale, siam tutti contenti. Il problema, come anche in una recente intervista ha detto il Papa, non sta nella volontà di accogliere, è chiaro che questo sia un dovere, ma nella vita che realmente e praticamente può promuovere il paese ospite a quanti vengono speranzosi dalla povertà.
Continua il “tira e molla”, sembrando quasi un gioco al ribasso e al “do ut des”…
Che futuro vogliamo per le nostre società? Che racconteremo di positivo ai nostri figli e nipoti? Parleremo forse di individualismo acerbo e inconsistente…
Non c’è volontà d’affrontare seriamente le questioni migratorie.
Tutto poi vien reso ancor più acerbamente mediatico con proclami e nette prese di posizione… siamo alla negazione della pacifica costruzione della buona società.
Cosa determina, dunque, una buona società?
Il sapere quali siano le forze e gli aiuti reciproci a dispozione. Una società non si analizza soltanto dal Prodotto Interno Lordo, bensì anche dalla forza di cooperazione.
Meditiamo gente, meditiamo!
Grazie della pazienza!
A presto,
Luca Sc.