Di Luca
Roma, 8 maggio 2018
Responsabilità è parola ormai tanto desueta quanto poco recepita nel suo significato più genuino. Che cosa significa esercitare la responsabilità?
In una società individualistica e consumistica, di cui sono pienamente figli i trentenni, al governo e non, si stenta a capire la portata della stessa.
“Responsabilità” richiama, nel suo etimo, due lemmi peculiari latini: “respondeo” (rispondere) e abilis (abilità, essere abile).
Essere abile a rispondere con cognizione piena della propria libertà “non individualistica” .
Al di là delle definizioni che, presumo, vi annoino un po’, bisogna sottolineare qualcosina di importante in merito.
Responsabilità richiama una libertà che, appunto perché umana, non è quella che tutto può e tutto può desiderare.
La libertà dell’uomo ha pieno senso nella adesione alla realtà, ai bisogni dell’altro, ai bisogni del debole, al richiamo della giustizia. Non a caso una seconda etimologia di “responsabilità” riprende il termine “pondus”, “peso”: essere abile al portare i pesi altrui.
Vedere banchi di nebbia di “non responsabilità” tra gli scranni di Palazzo Chigi, parlo ad italiani, mi riempie di tristezza.
Libertà, dunque, racchiude in sé il germe della più vera responsabilità.
Gli uomini e le donne di oggi hanno perso sia l’una che l’altra, in un coacervo di chiusure consumistiche e pregne di “do ut des”.
Non è scontato quel che stia dicendo: pensate ad un uomo sui 70 anni che, ieri, in diretta tv, ha fatto appello alla responsabilità. Vi dice qualcosa tutto ciò? Capite la portata del suo monito?
Domande retoriche a parte, se vogliamo costruire qualcosa per il futuro, che spero sia prospettabile come più roseo, bisogna che noi lasciamo le logiche tristi del “curare il proprio orticello”, senza la ben più minima apertura alle necessità reali, alla libertà, alla responsabilità, alla libertà responsabile.
Questo articolo non è alcun appello politico: solo un puntualizzare come, a volte, è opportuno che ci si fermi a riflettere, per essere più responsabili.
Grazie per l’attenzione.
A presto,
Luca Sc.