Di Luca Sc.
Roma, 21 aprile 2018
Questa Domenica del tempo Pasquale è deputata ad essere la “giornata per le vocazioni” e non a caso.
La Domenica del “Buon Pastore” invita allo sguardo di vita del Cristo. “Dalle sue piaghe siamo stati guariti”: tali piaghe non sono quelle di un mercenario, che, infido, fa finta di donarsi totalmente agli altri lui affidati.
Gesù è il vero Pastore “bello” (così in greco suona la bontà) del gregge: un gregge che solo e sempre da lui potrà avere la vita.
Chi potrà portare la vita dell’annuncio pasquale di salvezza? Chi si offrirà, donandosi, diversamente dal mercenario? Chi vive la cristificazione e la mostra agli altri, con la vita.
I chiamati, a tutte le vocazioni, indistintamente, incarnano il Cristo in un peculiare stato di vita: incarnano, nel cammino di cristificazine, la bellezza del buon Pastore che si dona.
Tutti abbiamo una chiamata; tutti, se battezzati, morendo e risorgendo in Cristo, viviamo in Lui e doniamo Lui.
Chi in famiglia, chi nel consacrarsi per il dono totale agli altri, senza richiedere nulla per sé, chi portando il Cristo sacramentalmente e chiamando alla comunione tutti i credenti, chi amando i propri figli e il coniuge.
Tutti siamo nell’ovile di vita del Cristo e tutti possiamo portare vita, come già il Buon Pastore per il gregge.
Ogni volta che si sentiamo spaesati, soli, sterili, forse stiamo dando credito a “mercenari” dell’esistenza, a venditori di fumo, a chi non ci vuole far progredire noi nel dono.
Non sono parole di circostanza, ma regali che la Parola, il Vangelo, ci fa: non sprechiamo la vita! Diveniamo belli come il nostro Pastore!
Buona Domenica, cari lettori.
Luca Sc.