Digiuno…sì, parlo proprio del digiuno. Non sto imbonendo l’ultima dieta di turno: qui si tratta di qualcosa di veramente differente.
Digiuno, dunque, non è espediente per una dieta salutare, non è mezzo religioso per riuscire a calare qualche etto: è strumento efficace per imparare a dare il giusto peso alle cose.
Il cibo è necessario per il nostro sostentamento: ciò che è superfluo è il suo uso indiscriminato. Se stai pensando a cosa cucinerai stasera, sei già sulla giusta lunghezza d’onda e, quindi, potrai obiettare: “forse non devo prepararmi il pranzo o la cena?”.
Niente di tutto questo… mi riferisco al vecchio detto “si mangia per vivere e non si vive per mangiare”. Ecco tutto.
Il digiuno obbliga chi lo compie a stare lontano dal dire “basto a me stesso”. Quando digiuniamo, i crampi allo stomaco mi e ti insegnano a riconoscere di essere creature, di essere precari, di non essere, o non dover essere, “super” ad ogni costo
Si impara a non sentirsi padroni della propria vita, fin quasi alla maniacalità del controllo su ogni cosa.
E poi, diciamola tutta, si può digiunare da moltissime cose: soprattutto dal ritenere certezza tutto quello che ci fa comodo…
Digiunare permette di essere liberi da qualsiasi pretesto egoistico e apre al prossimo: chi digiuna, parlo a chi si astiene dal cibo per motivazioni di fede, si rende conto di essere creato e amato da Dio.
Buon cammino di #Quaresima2018 caro lettore.
A presto.
Luca Sc.