Catania, 18 gennaio 2018
In questa prima meditazione approfondiremo come dal dialogo tra cattolici e protestanti sia sorto un rinnovato amore per la Parola di Dio.
Alle origini della Riforma, la preoccupazione principale di Lutero era assegnare alla Sacra Scrittura un ruolo preminente, per cui le affermazioni di fede dovevano trovare piena conferma nella Parola di Dio.
Il conflitto successivo portò alla negazione protestante del valore della Tradizione cattolica, cioè il patrimonio della conoscenza della Verità rivelata nella predicazione apostolica e acquisita progressivamente nella vita della Chiesa tramite l’assistenza dello Spirito Santo.
Il cammino in comune ha portato alla comprensione reciproca di entrambe le posizioni, tanto che si è giunti ad affermare che sotto il profilo del rapporto con la Parola si è di fronte non ad una divisione, ma all’“unità in una diversità riconciliata”.
Noi cattolici abbiamo approfondito l’inscindibile legame tra Sacra Scrittura e Tradizione e abbiamo visto riscoperto la fruizione del testo sacro da parte di tutti, non solo con la traduzione della Bibbia nelle differenti lingue, ma anche con la previsione di momenti di incontro personale con la Parola di Dio.
Allo stesso modo, il protestantesimo ha superato la visione dell’efficacia della Parola di Dio solo nei confronti dei singoli, aprendosi all’idea cattolica del confronto comunitario con la Parola, capace di suscitare un comune avvicinamento al mistero sacro.
Il sigillo della riconciliazione è proprio la struttura liturgica della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: dal momento che non si è raggiunta ancora l’unità sacramentale, il cammino sarà scandito dalla Sacra Scrittura.
La comunità cristiana in preghiera, costituita dalla comunione tra le confessioni, si pone innanzi la Bibbia e non discute su di essa per trarre argomenti di divisione, ma per lasciarsi guidare nelle scelte e trovare nuova linfa per andare avanti.
È significativo, nel rapporto tra cattolici e protestanti, che la tematica scelta sia quella del passaggio di Israele attraverso il Mar Rosso, simbolo delle acque del Battesimo.
Il tema della salvezza dalla schiavitù del male e del peccato, che ha sempre portato a dissidi interpretativi, ora è il framework del dialogo.
Possa realizzarsi una vera comunione tra tutti noi: proprio qui si realizzerà quella Presenza “eucaristica”, di rendimento di lode per i prodigi di Dio nel cammino ecumenico.
Andrea Miccichè