Roma, 30 dicembre 2017
I nostri occhi hanno visto la salvezza!
Questo il canto di Simeone dal Vangelo della Solennità odierna, tratto da Luca 2,22-40.
Oggi festeggiamo la santa Famiglia, festeggiamo la dedizione amorosa di Maria e Giuseppe; festeggiamo il canto di coloro che hanno visto la Luce.
Per primi sono stati gli stretti familiari di Gesù: hanno visto che Egli cresceva in sapienza e grazia; hanno visto la sua “gloria per Israele”.
Oggi siamo chiamati a stupirci come il padre e la madre del Salvatore: “Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di Lui” (Lc 2,33).
Perché si stupivano?
Perché riflettevano e meditavano sul mistero di cui facevano parte.
Si dice che i primi filosofi divennero tali per via della loro capacità di stupirsi… Lo stupore è il motore della ricerca della vita piena, che sa di sapienza e bene.
I cristiani sono uomini e donne che sanno stupirsi ogni giorno! Perché? Semplice: non è scontato che nel mondo vi sia la carità, l’amore vero che muove animi e popoli all’incontro.
In mezzo a guerre e disastri di varia entità saremmo stati sommersi da un pezzo sotto la coltre di odio… Invece no! Abbiamo conosciuto la Luce e la salvezza del mondo, che ha saputo darci la fiaccola, il lume dell’amore vero.
I genitori di Gesù custodiscono il tesoro più grande della felicità di ogni uomo e cominciano a far ciò a partire dallo stupore!
Stupiamoci del mondo che ci circonda.
Gioiamo, nello stupore, per qualcosa di inaspettato che sa di bene!
Amiamo e custodiamo, stupendoci, chi ci sta attorno.
Alcune volte le cose non cambieranno di molto, ma noi crediamo nella Luce e Salvezza di ogni uomo, Gesù! E in questo siamo imitatori della Santa Famiglia.
Buona solennità domenicale.
A presto.
Luca Sc.