Roma, 21 settembre 2017
Avete mai pensato di trovarvi, in pieno agosto, dentro a un treno affollato?
Sensazione piacevole, no? Oggi, vorrei riflettere con voi a partire da questa immagine…
Molte volte si parla di riscaldamento globale, di inquinamento massiccio, seppur, quasi in modo retorico, di abitudini dannose.
Adesso abbiamo imparato ad eseguire la raccolta differenziata, a conoscere meglio i materiali inquinanti, a distribuire e ri-distribuire risorse…Peccato non l’aver imparato a cambiare le dinamiche, in cui affolliamo le nostre giornate.
Siamo spesso su un treno affollato, anche se ci possiamo ritrovare soli, sul divano, a dicembre.
Le nostre immagini, i nostri pensieri rendono talvolta asfissiante la quotidianità. La inquinano.
Diamo, forse, troppo spazio alle “nostre” emozioni, alle “nostre” sensazioni, ai “nostri” dolori, ai “nostri” ragionamenti.
Non sto affermando che essi siano nocivi, anzi… sono necessari per essere noi stessi.
Nondimeno, in egual misura, rendono troppo “auto-centrate” (scusate il termine possibilmente improprio) le nostre esistenze.
Bisogna trovare il giusto equilibrio.
Pensare con la propria testa è un dono inestimabile, ma permettere che gli altri pensino è un regalo che noi possiamo fare loro.
Dal dono al dono…
Essere cristiano significa anche questo: non affollare la propria vita con idee personali.
Il Vangelo ci invita a vivere col prossimo: non ad essere affollati già dentro di noi…Altrimenti che spazio potremmo mai fare all’altro?
Il Vangelo non ci vuole asfissianti con noi stessi e con gli altri. Il Vangelo parla di prossimità, che significa presenza benevola. Tutto qui.
Buona giornata.
A presto.
Luca Sc.