Roma, 5 settembre 2017
Bombe atomiche o no, la guerra sembra parte di noi, in tutti i tempi, in tutti i secoli.
Le prove di forza affascinano gli uomini, perché non fanno pensare alle fragilità. Noi siamo fragili, ma abbiamo bisogno di raccontarci la favoletta della nostra onnipotenza.
Non a caso, in Corea, a quanto riferiscono i media, il programma atomico risulta essere un espediente per riottenere i consensi già persi di un assetto politico.
Il sogno di essere forti, il sogno di un mondo asservito alla regola del più forte, di chi conta.
Questo purtroppo non è sogno, ma è realtà.
Viviamo queste dinamiche in modo talvolta subdolo, tuttavia le viviamo…Nelle piccole vite quotidiane e nelle grandi contingenze politiche.
“Dobbiamo” essere forti, convincenti, grintosi… Insomma, “dobbiamo” sempre stare sul pezzo, al massimo delle nostre potenzialità.
Non importa se stiamo istericamente suonando il clacson o sganciando qualche missile atomico: bisogna dimostrare qualsivoglia tipologia di forza.
Purtroppo tutto ciò lo si insegna ai figli, si respira, come ossigeno, nella società, senza pensarci neppure.
Di questo passo si continueranno a creare tensioni politiche internazionali, discriminazioni sociali, vecchie e nuove povertà, disagi familiari, divorzi, incomprensioni tra amici… Dalle cose più eclatanti, alle cose più quotidiane.
In buona sostanza, la forza fa parte di noi, ma non bisogna declinarla in volontà di supremazia. La forza va usata per proteggere e salvare l’altro. Qualcuno, dalla Croce, 2000 anni fa ha avuto modo di dircelo…
Buona settimana cari lettori.
A presto.
Luca Sc.
L’ha ribloggato su "Semplicemente insieme" lucetta ed elenae ha commentato:
Grazie Luca. Condivido il post con coloro che seguono il mio blog.
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