Roma, 7 febbraio 2017
Non so quanti abbiano visto questo musical hollywoodiano intriso di ricordi e suggestioni, nondimeno vorrei esternare una breve lettura cristiana del lungometraggio in questione.
Avete presente il personaggio principale? Sebastian è sì un sognatore, ma non uno sprovveduto: sa che amare è una cosa seria…non casualmente è egli a farsi corteggiare. Mia, per contro, è alla ricerca di se stessa, oltre che del suo sogno realizzato.
Dove può rinvenirsi un profilo cristiano alla trama? Proprio nei due poli caratteriali dei protagonisti. Sebastian, amando fino a obliare se stesso, non vuole soltanto fare presa sull’amata, ma vuole anche e soprattutto farla crescere: vuole star dinanzi una persona felice e nel pieno delle sue capacità. Mia ha bisogno che qualcuno creda in lei, affinché la follia del suo sognare non divenga delirio e recriminazione del passato…
Parlo adesso a sensibilità cristiane: non abbiamo, nella nostra quotidianità, la certezza che Qualcuno ci ami e creda in noi con amore gratuito? Il Signore, infatti, per farci crescere e nell’amarci spassionatamente, ci mette di fronte delle folli sfide sognanti: la prima di esse non è forse amare e accettare di essere amati?
Ecco il vero sogno umano, che poi è il vero sogno di Dio: amare e realizzarsi a vicenda, come Dio stesso ama e desidera la nostra realizzazione. Che dire: nel comprendere ciò, la vita sarà straripante della gioia di “Another day of sun”.
A presto.
Luca Sc.