Roma 29 novembre 2016
Consolazione e gioia le parole chiave dell’ultimo tweet di Papa Francesco. Tutti siamo bisognosi e di consolazione e di pacifica gioia. Non per una mera esigenza egoistica di calore umano, piutttosto a ragion del fatto che l’essere umano, il quale si manifesta nell’essere persona, è fatto per la relazione.
Quante relazioni non sono consolanti, non allietano i giorni e debilitano la pace personale, familiare e sociale… Cominciamo da noi stessi, cominciamo dalla volontà di bene per l’altro, quel bene spassionato che non guarda al torto subito, ma che, alimentato dalla speranza, non demorde e ha fiducia. Il Primo a dare noi credito è proprio Dio, il quale, nel suo Figlio Gesù, non ha guardato a nessuna delle nostre caparbietà “a–relazionali“. Egli ha perso la vita per questa relazione dai tratti misericordiosi.
“Gesù ci chiama ad essere portatori di gioia e di consolazione, come suoi testimoni misericordiosi”: ecco il “cinguettio” @Pontifex del quale qui una succinta parafrasi.
In questo Avvento 2016 portiamo il Regno di Dio, edificato nella donazione concreta; non guardiamo solo a ciò che ci aspettiamo dagli altri, bensì studiamo di farci prossimi nella gioia testimoniante e, di conseguenza, nel farci strumento di consolazione per quanti sperimentano la difficoltà.
A presto.
Luca Sc.
Mi piace molto questo messaggio, così come questo Papa. E’ bello che, a chiusura avvenuta dell’anno giubilare, il suo richiamo alla Misericordia quotidiana sia permanente, vada avanti. Come dire, un cammino che ha avuto inizio e che è destinato a finire con i nostri giorni. Giusto così. Altrimenti non avrebbe senso.
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