Roma, 16 novembre 2016.
Quante volte siamo sul bus e, puntualmente, la signora accanto a noi ripete per almeno cinque volte, magari a voce alta, la stessa identica tiritera? Il governo, le tasse, la pensione…e noi? Noi stiamo talvolta fingendo di ascoltare, nella maggior parte dei casi immersi sull’ultima trovata dei social.
Quella persona sicuramente può sembrare molesta; pensiamo adesso a cambiare prospettiva “sopportandola pazientemente”.
Ascoltiamo con empatia, immedesimandoci, e scopriremo che, dietro le lamentele sciorinate senza logicità di sorta, può celarsi in alcuni casi una silenziosa ricerca di affetto, un richiesta flebile sul senso della vita. Qui il cristiano è chiamato a testimoniare; qui il Vangelo, da tenere sempre in tasca e da vivere, può essere messo in pratica.
Oggi Francesco, all’Udienza del mercoledì, ha invitato noi proprio a questo.
Sopportare le persone moleste, una delle sette opere di misericordia spirituale, diventa così strettamente collegata all’annuncio del Vangelo, al consigliare i dubbiosi. Le opere di misericordia si richiamano dunque tra loro.
Questo il pensiero di oggi del Papa, il quale, nel suo ultimissimo tweet ha scritto: “Se ognuno di noi, ogni giorno, fa un’opera di misericordia, ci sarà una rivoluzione nel mondo” @Pontifex.
A presto.
Luca Sc.
L’ha ribloggato su ma Tu .. piangi !.
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