Il valore della fedeltà, incomprensibile a molti, resta il valore aggiunto in qualsiasi temperie culturale. Se ne dà talvolta troppa, forse eccessiva, enfasi, senza comprendere le sue dinamiche intrinseche. Per fare un esempio: dicendo “io lo farò, e lo farò volentieri” mettiamo in moto la sfera, appunto, “volitiva”, ma nella fedeltà l’elemento interpersonale gioca da capocannoniere. Detto in altri termini, la fedeltà nasce dal reciproco dono dell’ascolto e della parola, elementi che pongono le fondamenta per una prossimità fregiata di amore fedele.
Questo avviene in Maria… Non casualmente, infatti, è anche invocata come “Donna dell’ascolto”. L’udire il “Non temere” da Gabriele è in Lei come l’alimento del suo essere fedele.
Nella vita di coppia avviene la medesima cosa: nella fedeltà ci si dona reciprocamente, al fine di creare un rapporto per l’appunto fedele.
Forse non sappiamo più ascoltare? Non saprei ben dirlo. Di certo la logica del dono può interpellarci.
A presto.
Riflessioni bibliche de Labrezzaleggera.