A Monaco si costruisce un muro anti-immigrazione, negli USA Trump, fautore dell’isolazionismo, vince le elezioni. I muri non servono a nulla, ma andare contro il miraggio della vita serena del popolo è ancora peggio. Da cristiano, reputo che abbiano perso tutti: progressisti e conservatori, repubblicani e democratici, laicisti e non laicisti. Si è sbagliata la prospettiva, bersagliando problematiche che interesano solo una parte delle persone concrete. La gente comune vive male e si pensa che imponendo alcune leggi, come anche l’inclusione di nuovi immigrati nel tessuto sociale, si possa risolvere il problema. Il dialogo tra i popoli non può essere imposto dall’alto, ma deve sgorgare dalla volontà di uomini e donne concreti. C’è molta differenza tra l’imporre e il proporre. La democrazia è inclusiva dal basso: per la legge fisica della “forza uguale e contraria” si giunge, evidentemente, ai muri.
Non mi soffermo su questioni etiche, questioni ben spinose, ma da oggi bisogna, come cristiani, rimboccarci le maniche…e rimboccarcele sul serio!
È palese che il mondo sogni gli anni ’80 del XX secolo, sia il mondo occidentale europeo che quello oltre oceano, ma i cristiani, che vivono nel tempo, non sono del tempo, soprattutto se del passato.
I cristiani testimoniano il dialogo dal basso, la tutela di ciò che è già sinonimo di sicurezza e l’implementazione dei “piccoli passi possibili” atti all’inclusione; l’amore non è precettabile, la speranza non è svendibile a buon mercato. Per questa ragione bisognerebbe giungere a fruttuose vie di dialogo: bisognerebbe prima di tutto desiderarle e, indi, attuarle.
A presto.
Luca Sc.