Città del Vaticano, 22 ottobre 2016
Piazza San Pietro gremita di pellegrini, anche gli 8000 coristi del #Giubileocorali sono presenti con i loro fazzoletti azzurri. Si proclama, ad inizio, la lettura dal Vangelo dell’episodio giovanneo della Samaritana.
Il Papa si sofferma sul colloquio molto serrato tra la donna e Gesù. Ecco un aspetto importante della misericordia: il dialogo. Esso pone in atteggiamento di ascolto, è espressione di carità, perché aiuta a ricercare il bene comune nonostante le differenze di ciascuno.
Quante volte viviamo accanto al fratello, ma non lo conosciamo, non dialoghiamo, non lasciamo che lui, l’interlocutore, finisca di parlare e venga preso in considerazione.
Ascoltare significa vedere la presenza di Dio nel fratello: c’è tanto bisogno di dialogo nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro, tra insegnanti e alunni.
La Chiesa vive del dialogo con gli uomini del nostro tempo; basti pensare al dialogo tra religioni, al dialogo sulle questioni ecologiche
“Tutte le forme di dialogo sono espressione della grande esigenza di amore di Dio” afferma il Papa: ascoltare e dialogare equivale a dire, con mitezza, quello che penso io; “oggi si urla tanto!”: in questo modo non andrà bene nessun rapporto familiare o di lavoro.
Gesù conosceva la Samaritana, sapeva della sua vita di peccato, ma la ha ascoltata: il dialogo fa crescere i segni della misericordia di Dio, facendoli divenire semi di strumento e rispetto. Così il Papa all’Udienza.
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A presto.
Luca Sc.