In questa lettura sapienziale troviamo due elementi che caratterizzano la nostra vita: l’esperienza continua di essere poveri, di gridare il nostro dolore e fallimento, ma allo stesso tempo la certezza che il Signore ascolti questo desiderio di salvezza che, prima che noi lo presentiamo a Lui, Egli ha reso intimo al suo cuore.
E accoglie noi, anawim, poveri, orfani ed emarginati, liberandoci da ogni angoscia: angoscia della vita e della morte.
Anche Paolo Apostolo esperisce l’abbandono, ma allo stesso tempo non vuole imputare nessuna colpa.Continuamente la sua bocca proferisce parole di benedizione e si affida totalmente al Signore, dicendo : ” Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”
Che cosa è la fede se non la fiducia posta nell’amore di Dio?
Quando amiamo il cuore fa conoscenza della natura dell’amore: la fiducia.
A chi affidare il proprio cuore, i sentimenti ? A colui che mi accoglie per quello che sono… E il Signore, essendo amore al 100%, altro non fa che sollevarci dalla miseria alla bellezza del suo amore, ponendoci una corona di giustizia.
Fatima Mahmoud per Riflessioni bibliche.